la normativa nazionale

cenni

La Legge quadro n. 447/95 sull'inquinamento da rumore:

Definisce le responsabilità dei soggetti pubblici (Stato-Regioni­ Provincie-Comuni)

Istituisce la figura del tecnico competente (TCAA)

Definisce strumenti e analisi necessarie (piano di zonizzazione acustica, piano di risanamento, clima acustico, impatto acustico, requisiti acustici passivi degli edifici).


Decreti attuativi della legge quadro sono:

DPCM 14/11/97 - limiti sorgenti sonore

DPCM 5/12/97 - requisiti acustici passivi

DM 16/3/98 - metodologie di misura

DPR 459/98 - limiti traffico ferroviario

DPR 142/2004 - limiti traffico veicolare

DPCM 16/4/99 - limiti sorgenti nel pubblico spettacolo


Il DM 16 marzo 1998 indica nella pratica come fare le misure di acustica ambientale:

la tipologia di strumentazione (classe I); la posizione di misura del fonometro; le condizioni metereologiche; i parametri e la definizione dei tempi.

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall'insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l'esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona. E' il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali è riferito a TM

2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR

Il livello di rumore residuo (LR): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A" che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici (es. l’abbaiare di cani, gli elicotteri, le ambulanze).

Il livello differenziale di rumore (LD): differenza tra livello di rumore ambientale (LA) e quello di rumore residuo (LR):

Il livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", dovuto alla sorgente specifica. E' il livello che si confronta con i limiti di emissione.

Fattore correttivo (Ki) è la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

  • per la presenza di componenti impulsive KI = 3 dB

  • per la presenza di componenti tonali KT = 3 dB

  • per la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB

I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.


La verifica dei limiti sul livello ambientale:

il limite differenziale deve essere rispettato sul tempo di misura TM (anche su pochi minuti al giorno).

I limiti assoluti vanno verificati su tutto il tempo di riferimento TR.

NORME TECNICHE PER L 'ESECUZIONE DELLE MISURE

Prima dell'inizio delle misure è indispensabile acquisire tutte le informazioni che possono condizionare la scelta del metodo, dei tempi e delle posizioni cli misura.

I rilievi di rumorosità devono pertanto tenere conto delle variazioni sia dell'emissione sonora delle sorgenti che della loro propagazione. Devono essere rileva ti tutti i da ti che conducono ad una descrizione delle sorgenti che influiscono sul rumore ambientale nelle zone interessate dall'indagine. Se individuabili, occorre indicare le maggiori sorgenti, la variabilità della loro emissione sonora, la presenza di componenti tonali e/o impulsive e/o di bassa frequenza.

La misura dei livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata "A" nel periodo di riferimento (LAeq,TR)

può essere eseguita:

a) per integrazione continua

Il valore di LAeq,TR viene ottenuto misurando il rumore ambientale durante l'intero periodo di riferimento, con l'esclusione eventuale degli intervalli in cui si verificano condizioni anomale non rappresentative dell'area in esame;

b) con tecnica di campionamento

Il valore LAeq,TR viene calcolato come media dei valori del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo agli interventi del tempo di osservazione (TO)i.

La metodologia di misura rileva valori di (LAeq,TR ) rappresentativi del rumore ambientale nel periodo di riferimento, della zona in esame, della tipologia della sorgente e della propagazione dell'emissione sonora. La misura deve essere arrotondata a 0.5 dB.

Il microfono da campo libero deve essere orientato verso la sorgente di rumore; nel caso in cui la sorgente non sia localizzabile o siano presenti più sorgenti deve essere usato un microfono per incidenza casuale. Il microfono deve essere montato su apposito sostegno e collegato al fonometro con cavo di lunghezza tale da consentire agli operatori di porsi alla distanza non inferiore a 3m dal microfono stesso.

Misure in esterno

Nel caso di edifici con facciata a filo della sede stradale, il microfono deve essere collocato a 1 m dalla facciata stessa. Nel caso di edifici con distacco dalla sede stradale o di spazi liberi, il microfono deve essere collocato nell'interno dello spazio fruibile da persone o comunità e comunque, a non meno di 1 m dalla facciata dell'edificio. L'altezza del microfono sia per misure in aree edificate che per misure in altri siti, deve essere scelta in accordo con la reale o ipotizzata posizione del ricettore.

Le misurazioni devono essere eseguite in assenza di precipitazioni atmosferiche, di nebbia e/o neve; la velocità del vento deve essere non superiore a 5 m/s. Il microfono deve essere comunque munito di cuffia antivento. La catena di misura deve essere compatibile con le condizioni meteorologiche del periodo in cui si effettuano le misurazioni e comunque in accordo con le nonne CEI 29-10 ed EN 60804/1994 .

Rilevamento strumentale dell'impulsività dell'evento

Ai fini del riconoscimento dell'impulsività di un evento, devono essere eseguiti i rilevamenti dei livelli LAimax e LASmax per un tempo di misura adeguato.

Detti rilevamenti possono essere contemporanei al verificarsi dell'evento oppure essere svolti successivamente sulla registrazione magnetica dell'evento.

Riconoscimento dell'evento sonoro impulsivo

Il rumore è considerato avente componenti impulsive quando sono verificate le condizioni seguenti :

  • l'evento è ripetitivo ;

  • la differenza tra LAimax ed LASmax è superiore a 6 dB;

  • la durata dell'evento a - 1O dB dal valore LAFmax è inferiore a 1 s.

L'evento sonoro impulsivo si considera ripetitivo quando si verifica almeno 10 volte nell'arco di un'ora nel periodo diurno ed almeno 2 volte nell'arco di un'ora nel periodo notturno.

La ripetitività deve essere dimostrata mediante registrazione grafica del livello LAF effettuata durante il tempo di misura LM.

LAeq,TR viene incrementato di un fattore correttivo KI così come definito al punto 15 dell'allegato A

Riconoscimento di componenti tonali di rumore

Al fine di individuare la presenza di Componenti Tonali (CT) nel rumore, si effettua un'analisi spettrale per bande normalizzate di 1/3 di ottava. Si considerano esclusivamente le CT aventi carattere stazionario nel tempo ed in frequenza. Se si utilizzano filtri sequenziali si determina il minimo di ciascuna banda con costante di tempo Fast. Se si utilizzano filtri paralleli, il livello dello spettro stazionario è evidenziato dal livello minimo in ciascuna banda. Per evidenziare CT che si trovano alla frequenza di incrocio di due filtri ad 1/3 di ottava, possono essere usati filtri con maggiore potere selettivo o frequenze di incrocio alternative.

L'analisi deve essere svolta nell'intervallo di frequenza compreso tra 20 Hz e 20 kHz. Si è in presenza di una CT se il livello minimo di una banda supera i livelli minimi delle bande adiacenti per almeno 5 dB. Si applica il fattore di correzione KT come definito al punto 15 dell'allegato A, soltanto se la CT tocca una isofonica eguale o superiore a quella più elevata raggiunta dalle altre componenti dello spettro. La normativa tecnica di riferimento è la ISO 266: 1987.

Presenza di componenti spettrali in bassa frequenza

Se l'analisi in frequenza svolta con le modalità di cui al punto precedente, rivela la presenza di CT tali da consentire l'applicazione del fattore correttivo KT nell'intervallo di frequenze compreso fra 20 Hz e 200 Hz, si applica anche la correzione KB così come definita al punto 15 dell'allegato A, esclusivamente nel tempo di riferimento notturno.

Il DPCM 14/11/97

Definisce limiti assoluti da verificare sul Tempo di riferimento Tr:

  • emissione (negli spazi usati da persone o comunità ricettori del suono in esame);

  • immissione (nelle abitazioni)

Istituisce il criterio differenziale da valutare sul tempo di misura per regolamentare le emissioni sonore nel territorio.

Richiede che il territorio di ogni comune venga classificato, vengono definite 6 classi di riferimento:

Classificazione del territorio comunale

  • CLASSE I - aree particolarmente protette;

  • CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale;

  • CLASSE III - aree di tipo misto;

  • CLASSE IV - aree di intensa attività umana;

  • CLASSE V - aree prevalentemente industriali;

  • CLASSE VI - aree esclusivamente industriali.


Tabella B:

valori limite di emissione - Leq in dB(A) (art. 2)

classi di destinazione d'uso del territorio

tempi di riferimento

diurno (06.00-22.00) notturno (22·00-06.00)

I aree particolarmente protette 45 35

II aree prevalentemente residenziali 50 40

III aree di tipo misto 55 45

IV aree di intensa attività umana 60 50

V aree prevalentemente industriali 65 55

VI aree esclusivamente industriali 65 65


Tabella C:

valori limite assoluti di immissione - Leq in dB (A) (art.3)

classi di destinazione d'uso del territorio

tempi di riferimento

diurno (06.00-22.00) notturno (22·00-06.00)

I aree particolarmente protette 50 40

II aree prevalentemente residenziali 55 45

III aree di tipo misto 60 50

IV aree di intensa attività umana 65 55

V aree prevalentemente industriali 70 60

VI aree esclusivamente industriali 70 70


NOTA BENE Questi valori rappresentano anche i valori di attenzione, da verificarsi:

  • Direttamente su misure a lungo termine (TL) owero che consideri un numero Intero di TR,

  • Aumentati di 10 dB i limiti diurni, e di 5 dB i limiti notturni su misure di TM = 1 ora;

Quando sono superati il comune è tenuto a eseguire un piano Di risanamento acustico del territorio.

Il valore differenziale è la differenza tra il livello ambientale in presenza della sorgente disturbante e il livello in sua assenza (livello residuo)

Tale differenza deve essere inferiore a 5 dB di giorno e a 3 dB di notte.

Questo è il limite più stringente nelle indagini di inquinamento da rumore, poiché il livello residuo è quasi sempre ben inferiore ai limiti assoluti.

Il criterio differenziale non si applica:

  • se il rumore ambientale misurato a finestre aperte è minore di 50 dB(A) di giorno e 40 dB(A) di notte;

  • Se il rumore ambientale misurato a finestre chiuse è minore di 35 dB(A) di giorno e 25 dB(A) di notte.

Attenzione: dove si verificano i limiti

Il valore di EMISSIONE si deve misurare, come stabilito dal D.P.C.M. 14/11/97, "in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità" Se ho un'abitazione con giardino utilizzato dalle persone lo misuro presso il giardino stesso, altrimenti presso il filo facciata esterno o su un balcone.

Il valore di IMMISSIONE ASSOLUTO deve anch'esso essere misurato nell'ambiente esterno in prossimità del ricettore (1 m dalla facciata)

Il valore di IMMISSIONE DIFFERENZIALE si misura invece ad un metro dalla finestra, all'interno dell'appartamento, sia a finestre aperte che chiuse.

Per emissione si intende solo il contributo energetico emesso dalla sorgente, "depurato" dal livello residuo.

Per immissione devo considerare il contributo energetico + il livello residuo.

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